Titanic la vera storia dell’affondamento

Titanic, la vera storia dell’affondamento

La storia del Titanic è una delle più tragiche e affascinanti della storia marittima. Considerata un capolavoro di ingegneria, la nave salpò nel 1912 con grandi promesse, solo per trovarsi di fronte a un destino inaspettato. Nonostante la sua fama di “inaffondabile”, il Titanic affondò dopo aver colpito un iceberg, segnando un momento cruciale nella storia della navigazione. La sua tragica fine ha suscitato domande e speculazioni che continuano ad affascinare il mondo ancora oggi. Vediamo più da vicino la storia del Titanic vera, esplorando non solo l’incidente, ma anche le circostanze che lo hanno reso uno degli eventi più drammatici del secolo scorso.

Vera storia del Titanic

La vera storia del Titanic inizia nel 1907 quando venne progettata la realizzazione di tre navi gemelle, destinate a ridefinire il concetto di lusso e potenza. L’Olympic, il Titanic e il Gigantic (che in seguito cambiò nome in Britannic, dopo la tragedia del Titanic) avrebbero dovuto dominare i mari. I lavori di costruzione iniziarono nel 1908, nel prestigioso cantiere navale di Harland & Wolff, a Belfast, il più grande dell’epoca. In soli due anni, nel maggio del 1911, il Titanic fu varato, e in meno di dieci mesi fu completato, un’impresa straordinaria per i tempi.

Se ti stessi chiedendo da dove partì il Titanic, la nave nave salpò da Southampton, in Inghilterra, per il suo viaggio inaugurale. Dopo una prima tappa a Cherbourg, in Francia, e una seconda a Cobh, in Irlanda, il Titanic si diresse verso l’Atlantico, pronto a intraprendere una traversata storica.

A bordo del Titanic c’erano numerosi emigranti irlandesi di terza classe, carichi di speranza per una nuova vita in America. Il viaggio, però, iniziò in fretta, con il Titanic che lasciò Cobh senza aver completato le prove in mare, un dettaglio trascurato a causa della concorrenza tra le grandi compagnie navali. Il comandante Edward John Smith aveva infatti dato l’ordine di spingere le macchine al massimo, puntando a battere il record di traversata dell’Atlantico.

Per i primi giorni, la navigazione procedette senza intoppi, con ritmi che, per l’epoca, risultavano sorprendentemente veloci. Tuttavia, nella giornata di domenica 14 aprile 1912, la stazione radio di bordo ricevette numerosi avvisi di iceberg che si trovavano lungo la rotta, una zona ben nota per il traffico di navi passeggeri e cargo.

La sera del 14 aprile 1912, la navigazione proseguiva senza intoppi: il mare calmo, un cielo limpido e stellato, senza luna ma con una visibilità perfetta. Alle 23:40, le vedette, che non erano equipaggiate con cannocchiali a causa della fretta di partire, avvistarono a occhio nudo un gigantesco iceberg direttamente davanti al Titanic. L’allarme venne prontamente lanciato.

William Murdoch, l’ufficiale di guardia, ordinò immediatamente di invertire la marcia e di virare, ma la velocità della nave (circa 22 nodi) e la distanza ravvicinata dell’ostacolo (a meno di 500 metri) resero impossibile evitare la collisione. L’intenzione era di passare a sinistra dell’iceberg, sfiorandolo con il fianco destro, ma il risultato fu ben diverso: il Titanic urtò l’iceberg, squarciando il fianco per circa 90 metri su una lunghezza totale di 270 metri. Nonostante fosse dotato di 16 compartimenti stagni, il Titanic sarebbe stato in grado di galleggiare con solo quattro compartimenti allagati. Tuttavia, l’iceberg danneggiò ben sei compartimenti, un’eventualità non prevista dai progettisti.

Alle 00:15 del 15 aprile, (quando è affondato il Titanic), venne lanciato l’SOS, un’innovazione recente per l’epoca, che fu ricevuto da molte navi nelle vicinanze. La più vicina, il Carpathia, si trovava però a quattro ore di distanza, lasciando poco margine di speranza. È proprio in questa drammatica notte che si consuma la tragedia segnando uno dei momenti più dolorosi nella storia della navigazione. Se ti starai chiedendo in quanto tempo è affondato il Titanic, purtroppo la nave scomparve in sole due ore e quaranta minuti, per immergersi nelle gelide acque dell’Atlantico, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva.

Ma dove affondò il Titanic? Il Titanic affondò nell’Oceano Atlantico, circa 370 miglia (600 km) a sud-est di Terranova, Canada. L’incidente avvenne la notte del 14 aprile 1912, quando la nave colpì un iceberg. Il punto esatto del naufragio si trova a circa 41°43’57” di latitudine nord e 49°56’49” di longitudine ovest.

L’affondamento del Titanic

Iniziò così l’agonia del Titanic, un dramma che si consumò lentamente nelle gelide acque dell’Atlantico. Con i compartimenti di prua che cominciavano ad imbarcare acqua, la nave del Titanic si inclinava sempre di più, sollevando la poppa. Man mano che l’acqua riempiva le stive, la nave perdeva stabilità. Improvvisamente, le luci si spensero, segnando il momento in cui la pressione insostenibile fece spezzare lo scafo in due tronconi.

La parte anteriore più pesante del Titanic, affondò immediatamente, mentre la poppa, dopo un ultimo tentativo di rialzarsi, si sollevò in verticale, prima di inabissarsi anch’essa nel buio profondo dell’oceano.

A questo punto, la tragedia del Titanic raggiunse il suo culmine: coloro che affondarono con la nave o furono inghiottiti dal suo risucchio morirono quasi immediatamente. Le altre vittime, che erano riuscite a mettersi in salvo indossando i giubbotti di salvataggio, non ebbero scampo: la temperatura dell’acqua, tra gli 0° e i 2°C, causò la morte per ipotermia.

Il Carpathia giunse sul luogo del disastro alle 4:00, trovando un mare inquietante di calma piatta. Le scialuppe con i superstiti galleggiavano, mentre il mare era disseminato di corpi senza vita.

Ti starai chiedendo quante persone sono sopravvissute al Titanic, la risposta è che, purtroppo, nonostante gli sforzi per mettersi in salvo,dei 2.223 passeggeri a bordo, solo 705 furono i sopravvissuti del Titanic. Purtroppo, alcuni di loro morirono poco dopo essere stati tratti in salvo dal Carpathia. Tra le vittime, tutti i membri dell’equipaggio di macchina non sopravvissero. Il bilancio finale fu devastante: i morti del Titanic ammontarono a 1.518 vite perse in quella notte di terrore.

Il 16 aprile 1912, i quotidiani di Belfast riportarono per la prima volta la notizia dell’affondamento del Titanic, gettando la città in un profondo lutto per i suoi cittadini scomparsi. Belfast, infatti, aveva un legame speciale con il colossale transatlantico, costruito nei suoi cantieri, e la tragedia lasciò un segno indelebile che ancora oggi unisce la comunità. Nel cortile della Belfast City Hall si erge una statua commemorativa dedicata alle vittime del Titanic, mentre numerose associazioni locali, molte delle quali composte dai sopravvissuti al Titanic o familiari con coloro che erano a bordo, mantengono viva la memoria della vicenda. Il cantiere navale, ancora operativo, ha recentemente rilasciato delle copie del progetto originale del Titanic, un richiamo simbolico a una storia che Belfast custodisce con affetto e rispetto.

Passeggeri Titanic

All’inizio, molti passeggeri presero l’idea del naufragio Titanic come uno scherzo. Chi indossava il salvagente veniva deriso, alcuni si divertivano mostrando blocchetti di ghiaccio come souvenir, mentre l’orchestra continuava a suonare, cercando di mantenere un’atmosfera di normalità. Una delle storie più emozionanti legate al Titanic riguarda proprio quei musicisti: si dice che, mentre la nave stava affondando, continuarono a suonare fino all’ultimo momento, sul ponte anteriore. Secondo le testimonianze più diffuse, l’ultima melodia che eseguirono fu l’inno cristiano “Nearer, My God, To Thee” (“Più vicino a te, mio Dio”), un gesto che, seppur drammatico, non è solo frutto di immaginazione cinematografica, ma una realtà testimoniata.

Tra i superstiti del Titanic, Archibald Gracie raccontò di alcuni conoscenti che, una volta compreso che non c’era più alcuna speranza, si misero a giocare a carte, indifferenti al destino che li stava attendendo. Prima di ritirarsi, pare che il capitano, che perì anch’egli nel naufragio, invitò i passeggeri a comportarsi da galantuomini (“Be English!”), per poi lanciare l’ordine finale: “Save yourselves, if you can!” (“Si salvi chi può”), liberando l’equipaggio dai propri doveri.

Ida Straus, pur essendo consapevole che la priorità veniva data a donne e bambini, rifiutò l’ultimo posto disponibile sull’ultima scialuppa di salvataggio per restare al fianco del marito, Isidor Straus, dimostrando un amore e una dedizione ineguagliabili. Un’altra testimonianza curiosa riguarda Benjamin Guggenheim: si dice che l’uomo rifiutò il salvagente e, insieme al suo segretario, indossò il suo abito da sera, dichiarando con fermezza: «Ci siamo messi gli abiti migliori e affonderemo come gentiluomini.»

Anche il direttore del ristorante, monsieur Gatti, si mantenne calmo, restando a guardia della situazione con il suo mantello e la tuba, mentre il milionario J.J. Astor, che fu respinto dal secondo ufficiale Lightoller, non riuscendo a salire sulla scialuppa n. 4 accanto alla moglie, rimase sul ponte, dove trovò la morte.

Un altro episodio che suscitò molta attenzione riguarda Masabumi Hosono, l’unico passeggero giapponese a bordo della nave Titanic. Nonostante le istruzioni di dare la precedenza a donne e bambini, Hosono riuscì a salvarsi salendo su una delle ultime scialuppe disponibili. Tuttavia, in Giappone fu visto come un traditore, accusato di aver rovinato l’onore del suo paese, e questo danneggiò gravemente la sua carriera e la sua reputazione.

Tra i superstiti del Titanic, c’era anche un italiano, Emilio Ilario Giuseppe Portaluppi, un passeggero di seconda classe. Si racconta che, quando affondò il Titanic, si gettò in mare e, aggrappandosi a un pezzo di ghiaccio, riuscì a restare a galla fino a quando fu avvistato e salvato da una scialuppa. Nonostante avesse perso tutto, riuscì a salvare un dettaglio curioso: il menù della cena.

Poco dopo le 2:00, il colonnello Gracie riferì che una folla enorme, composta dai passeggeri di terza classe rimasti fino a quel momento nei piani inferiori, emerse e coprì tutto il ponte lance.

Titanic, la nave più sicura del mondo

Oggi la storia dietro la leggenda del Titanic è chiara, sebbene nel tempo siano circolate numerose teorie, anche le più fantasiose. La nave, che all’epoca era definita la “più sicura del mondo”, in realtà presentava gravi carenze: scialuppe di salvataggio insufficienti, compartimenti stagni inadeguati e un equipaggio non addestrato a gestire un’emergenza di tale portata.

La nave del Naufragio del Titanic era dotata di 3.560 salvagenti individuali, ma solo 16 scialuppe (più 4 pieghevoli) con una capacità totale di 1.178 posti, troppo pochi per i 2.223 passeggeri e membri dell’equipaggio a bordo. Inoltre, la nave mancava persino di un sistema di altoparlanti interni per comunicare eventuali pericoli ai passeggeri, un’assenza impensabile oggi. All’epoca, però, il Titanic era considerato sufficiente avere scialuppe di salvataggio solo per un terzo dei passeggeri. Molte di esse, inoltre, non furono installate perché si pensava che “rovinassero l’aspetto” della nave, convinti che non sarebbero mai state necessarie.

Il Titanic, infatti, era il simbolo del positivismo tecnico ottocentesco: un’opera grandiosa, esageratamente grande e lussuosa, con saloni arredati in stile patrizio, colonne dorate, pannelli di legno pregiato e inserti di madreperla. Non mancavano una piscina coperta, una palestra, un bagno turco, saloni di svago, bar e salotti… tutti riservati ai passeggeri di prima classe.

Titanic, il film

“Titanic” è un film drammatico e storico del 1997, scritto e diretto da James Cameron, che racconta una storia d’amore sullo sfondo della tragedia vera del Titanic. Ispirato dalla vera storia del Titanic, il film porta sul grande schermo gli eventi legati al naufragio avvenuto nel 1912, un episodio che ha segnato la storia della navigazione e che ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo.

Con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet nei ruoli principali di Jack e Rose, il film ha vinto 11 premi Oscar, e detiene ancora il record di vittorie, pari a “Ben-Hur” e “Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re”. Con un budget di produzione di 200 milioni di dollari e 85 milioni per la promozione, “Titanic” fu il film più costoso della storia fino a quel momento.

Le riprese, iniziate nel settembre del 1996, durarono sei mesi, coinvolgendo un cast e una troupe che lavorarono senza sosta. Inoltre, la colonna sonora, con la celebre “My Heart Will Go On” di Céline Dion, divenne una delle più iconiche e vendute di tutti i tempi.

La storia del Titanic nel film racconta come, nell’aprile del 1912, Rose DeWitt Bukater sale a bordo del Titanic insieme alla madre e al suo promesso sposo. Fin dalle prime scene, emerge il suo disincanto verso il rapporto che la lega a lui. Dall’altro lato della nave, in terza classe, c’è Jack Dawson, un giovane irlandese che ha vinto il biglietto per l’America a poker, pochi istanti prima della partenza. I due si incontrano a poppa e tra loro scatta un’immediata intesa, che si trasforma presto in un amore travolgente.

Il film segue così le ultime ore a bordo del Titanic, poco prima dello schianto contro un iceberg, mescolando la realtà storica con una trama romantica che, pur essendo ispirata agli eventi, non ha pretese di essere un documentario.